VII
LA GATTA
Era una gatta, assai trita, e non era
d'alcuno, e, vecchia, aveva un suo gattino.
Ora, una notte, (su per il camino
s'ingolfava e rombava la bufera)
trassemi all'uscio il suon d'una preghiera,
e lei vidi e il suo figlio a lei vicino.
Mi spinse ella, in un dolce atto, il meschino
tra' piedi; e sparve nella notte nera.
Che nera notte, piena di dolore!
Pianti e singulti e risa pazze e tetri
urli portava dai deserti il vento.
E la pioggia cadea, vasto fragore,
sferzando i muri e scoppiettando ai vetri.
Facea le fusa il piccolo, contento.
Massa, 1885.
La Gatta è una poesia nel libro di "Poesie Varie", che ha diverse poesie ma in nessun moda di ordina. Questo libro in particolare è stato pubblicato da sua sorella, Maria, come un tributo a lui. Mi piace questa poesia perché è semplice, carina, e mostra anche il suo amore per la natura e per gli animali. È facile di leggere e di comprendere. Mi piace la maniera come mostra che sente attraverso le sue parole, "Che nera notte, piena di dolore." Il gatto nero è molto simbolico perché per una persona superstiziosa significa la sfortuna e Pascoli ha avuto molta sfortuna nella sua vita.